I dettagli fanno la differenza, nello sport e nella vita.

Quando rifletto sul gioco del tennis non posso non pensare che sia stato inventato da un artista perverso: si cercano affannosamente gli angoli del campo, sapendo che un centimetro più in là e il punto è perduto, i tennisti sembrano quasi curiosi, intrepidi, nel ricercare il limite, nel tentativo di sollevare il gesso colpendo la riga, come quando da bambini, in piedi su un muretto alto, cercavamo di saperne un po’ di più su noi stessi, prima delle urla di qualche genitore.

Ha molto in comune con gli sport estremi tranne la posta in palio: un punto non vale una vita, ma, per citare un grande come Jimmy Connors, la gente spesso non capisce che la fuori è una dannata guerra, combatti contro il tuo avversario, certo, ma soprattutto combatti contro i tuoi limiti, e non c’è sfida più difficile da affrontare.

I tennisti sono due pugili che si affrontano senza toccarsi mai, che vanno al tappeto per una palla uscita per tanto così…

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