Regolamento del basket: differenze tra NBA e FIBA

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Photo by Max Winkler on Unsplash

Il mondo della pallacanestro si divide inesorabilmente tra sostenitori del basket americano, quello fatto di campioni storici, stadi enormi e spettacolo, e sostenitori del più sobrio e tecnico basket europeo.

Nell’ultimo decennio si è tentato di uniformare il più possibile le regole (si pensi al recente “passo 0” ad esempio) con l’obiettivo di rendere le due Federazioni quanto meno diverse possibili, ma in realtà pur trattandosi dello stesso sport, la pallacanestro americana e quella europea presentano importanti differenze regolamentari.

L’NBA presenta un regolamento decisamente più improntato allo spettacolo rispetto a quello della FIBA che invece punta a mantenere alta la tecnica e gli essenziali di questo sport. Il regolamento europeo è quello utilizzato anche in competizioni sportive internazionali come Olimpiadi e Mondiali.

La prima differenza tra il basket d’oltreoceano e quello del Vecchio Continente sta nelle dimensioni del campo: i campi americani presentano circa 2 metri in più rispetto a quelli FIBA (30 metri in lunghezza e 17 in larghezza contro i 28×15 della FIBA).

Ma non solo, cambia anche la distanza della linea del tiro da 3 punti: in Europa è situata a 6,75 mt dal canestro, in qualsiasi punto dell’arco da 3 punti, mentre negli States l’arco non è omogeneo, presenta infatti una distanza di 7,25 mt frontalmente e di 6,70 mt lateralmente.

Un’ulteriore enorme differenza tra le due federazioni sta nel tempo di gioco: le partite dell’NBA durano ben 8 minuti in più rispetto a quelle della FIBA. Infatti la Lega statunitense divide le partite in quattro quarti da 12 minuti ciascuno, mentre la FIBA (Olimpiadi incluse) in quattro quarti da 10 minuti.
Questo porta come conseguenza anche la concessione di un fallo in più per ciascun giocatore prima di abbandonare il campo: in NBA un giocatore viene espulso dopo aver commesso 6 falli, in FIBA ne bastano 5.

A proposito di falli: sia in FIBA che in NBA esistono anche i cosiddetti falli antisportivi, che in NBA si dividono a loro volta in “flagrant 1” e “flagrant 2” (questi ultimi più gravi e comportano l’immediato abbandono del campo da parte del giocatore che l’ha commesso) sanzionati in entrambe le leghe con due tiri liberi per la squadra che li subisce. Sia in NBA che in FIBA il giocatore che commette due falli antisportivi deve abbandonare il campo.

Tornando alla questione “tempo”, sia nel basket europeo che in quello americano la squadra ha 8 secondi di tempo per superare la propria metà campo e l’azione complessiva (intesa come tempo necessario per arrivare a canestro) può durare al massimo 24 secondi (prima in FIBA erano concessi ben 6 secondi in più). In entrambe le federazioni, quando si è in attacco, non si può sostare per più di 3 secondi nella cosiddetta “area dei tre secondi” posta immediatamente sotto il canestro, ma in NBA la stessa regola vale anche in difesa! Nella pallacanestro americana esiste infatti la regola dei “3 secondi difensivi”, in questo modo si impedisce al difensore di sostare troppo tempo in area rendendo quasi impossibile la difesa a zona e aumentando così lo spettacolo.

Un’altra importante differenza tra basket europeo e americano riguarda i “time – out”: in FIBA possono essere chiamati massimo 5 “time-out” nel corso della partita (esclusi supplementari) e possono essere richiesti solo dal coach, mentre in NBA possono essere chiamati fino a 7 “time – out” (sempre esclusi supplementari) e possono essere richiesti anche dai giocatori.

Infine, Per quanto riguarda le contese, in NBA è prevista la “palla a due” (esattamente come accade a inizio partita), mentre in FIBA si adotta il “possesso alternato”, metodo che comporta la rimessa in gioco del pallone in maniera alternata tra le due squadre (ad eccezione dell’Eurolega dove si è invece tornati alla “palla a due”).

Nel corso dell’ultimo ventennio le differenze tra NBA e FIBA sono ormai sempre meno marcate, ma le poche rimaste hanno il piacevole merito di conferire all’una o l’altra federazione quel senso di unicità che per gli appassionati fa poi la differenza.

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